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Evoluzione del caffè in Italia

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Dall’incontro al bar Biffi di Milano tra Achille Gaggia ed Ernesto Valente nasce l’idea rivoluzionaria per costruire una nuova macchina per il caffè da bar. All’epoca in quel bar il caffè veniva fatto con una macchina a vapore, una Victoria Arduino che era molto costosa e molto desiderata perché, non solo faceva caffè, ma era un opera d’arte con fregi Art Dèco è costruita con materiali pregiati. Mentre sorseggiavano quel caffè Gaggia e Valente non imaginavano che da lì ad un anno la macchina da loro pensata avrebbe preso vita nasceva così la tecnologia chiamata “Crema Caffè ”che permetteva di fare un caffè come lo conosciamo adesso. Quasi simultaneamente si ebbe la diffusione dei bar. Negli anni tra il 1976 e il 1970 il numero dei bar passa da 84.000 a 116.000 e il consumo di caffè procapite da 1,5kg a 3,07kg. Il bar diventò un fenomeno tipicamente italiano, infatti, sempre più persone amavano consumare un caffè al bar. Tutto ciò avvenne perché vi furono alcuni avvenimenti come ad esempio la nascita della Rai. In quegli anni pochi potevo permettersi un televisore in casa per cui andare al bar a prendere un caffè era la scusa per ritrovarsi a guardare la tv. Altro fenomeno fù la forte urbanizzazione di persone che si spostavano dalla campagna alla città avendo nei bar un punto di ritrovo, vi fù anche un aumento del reddito che permetteva quindi di consumare un caffè al bar.

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