Sicilia

Enologia della Sicilia

La coltivazione della vite e la produzione di vino sono diffuse in tutto il territorio Siciliano e il patrimonio naturalistico dell’isola è piuttosto interessante. Gli sforzi compiuti negli ultimi venti anni hanno consentito di rivalutare molte delle uve autoctone dell’isola e oggi – dopo avere rischiato concretamente l’estinzione – sono entrate con pieno diritto fra le uve importanti d’Italia. Nella regione si coltivano inoltre diverse varietà di uve internazionali, prevalentemente utilizzate insieme alle uve locali. Nonostante la regione sia ricca di uve autoctone, quella più celebre è il Nero d’Avola – un’uva a bacca rossa – che da “umile” uva è stata trasformata in pochi anni in una delle più interessanti varietà Italiane. Molti sono gli appassionati di vino che apprezzano i vini prodotti con quest’uva, spesso caratterizzati da intensi aromi e imponenti strutture. Fra le uve bianche quella che probabilmente sta riscuotendo maggiore successo è lo Zibibbo – il nome locale con cui si indica il Moscato d’Alessandria – grazie anche alla rivalutazione dei vini dolci di Pantelleria, oggi considerati fra i migliori d’Italia in questa categoria.

Fra le uve autoctone a bacca bianca più importanti della Sicilia si ricordano Carricante, Catarratto, Grecanico, Grillo, Inzolia – nota anche con i nomi di Insolia o Ansonica – Malvasia di Lipari, Moscato Bianco e Zibibbo o Moscato d’Alessandria. Fra le uve autoctone a bacca rossa più importanti troviamo Frappato, Nerello Cappuccio o Mantellato, Nerello Mascalese, Nero d’Avola o Calabrese e Perricone o Pignatello. Le principali uve internazionali sono Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot, Müller Thurgau, Pinot Nero e Syrah. In Sicilia si trovano inoltre anche altre varietà di uve Italiane – introdotte nell’isola a causa della loro alta produttività nei periodi in cui era la quantità a prevalere sulla qualità – come Sangiovese, Barbera e Trebbiano Toscano. Nonostante i motivi che hanno portato all’introduzione di queste uve in Sicilia, ancora oggi sono utilizzate da alcuni produttori per i loro vini di qualità.

L’enologia della Sicilia è principalmente orientata alla produzione di vini da uve autoctone, sia monovarietali, sia miscele di più uve. Fra le zone DOC della Sicilia spiccano certamente Marsala, Pantelleria e Lipari, tuttavia anche le altre aree a denominazione meritano particolare attenzione. La Sicilia è terra di vini dolci e oltre ai celebri vini di Pantelleria e di Lipari, è opportuno ricordare due DOC in cui si producono interessanti vini dolci da uve Moscato Bianco: Moscato di Noto e Moscato di Siracusa. Fra le aree più rappresentative per la produzione dei vini bianchi troviamo le DOC di Alcamo e Etna, i cui vini sono caratterizzati da interessanti doti di longevità. Fra i vini rossi sono da segnalare le aree DOC di Cerasuolo di Vittoria – prodotto con uva Frappato – e Faro, una zona di sicuro interesse ma poco sfruttata. In quasi tutti i vini rossi delle aree a denominazione della Sicilia è presente il Nero d’Avola, confermando la sua importanza nella viticoltura dell’isola. Per quanto riguarda le uve a bacca bianca più diffuse nelle aree a denominazione della Sicilia, il primato spetta al Catarratto e all’Inzolia.

Vitigni:

Diversi sono i vitigni autoctoni dell’isola, sia bianchi che rossi, i più conosciuti sono:

  • il Nero d’Avola, originario della Sicilia sudorientale (Avola si trova in provincia di Siracusa), che è oggi il vitigno a bacca rossa più diffuso e più conosciuto della Sicilia.
  • il Nerello Mascalese, originario dell’Etna, la zona di produzione vitivinicola siciliana oggi più in voga. Spesso paragonato come caratteristiche organolettiche al Nebbiolo ed al Pinot Nero di Borgogna.
  • il Nerello Cappuccio, che complementa il Nerello Mascalese sull’Etna.
  • il Frappato, originario della sicilia sudorientale (Vittoria), vitigno molto fresco e poco tannico, meglio se servito sui 12°C circa.
  • il Nocera, originario della Sicilia nordorientale, complementare al Nero D’Avola nella DOC Mamertino
  • il Corinto Nero, diffuso nell’isola di Lipari
  • il Perricone, la cui diffusione si è ridotta negli ultimi anni
  • il Catarratto, il vitigno a bacca bianca più diffuso in Sicilia e tra i più diffusi in Italia.
  • il Grillo, vitigno dal grande potenziale e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, nato da in incrocio tra Zibibbo e Catarratto.
  • il Carricante, vitigno chiave della viticoltura etnea.
  • L’Inzolia, che insieme al Grillo ed il Catarratto costituisce il “blend” per il Marsala
  • Lo Zibibbo (Moscato d’Alessandria) (introdotto per opera dei Fenici a Pantelleria), vitigno utilizzato nella produzione del celeberrimo Passito di Pantelleria.
  • La Malvasia, anch’essa utilizzata prevalentemente per vinificare vini dolci (in particolare la Malvasia delle Lipari).
  • Il Moscato di Noto, utilizzato nella produzione dei vini dolci e passiti della Sicilia sudorientale.

Vini principali:

Vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG)

Cerasuolo di Vittoria

Vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC):

Vini ad Indicazione Geografica Tipica (IGT):

Cerasuolo di Vittoria D.O.C.G.

Storia e zona di produzione :

Il Cerasuolo di Vittoria è l’unico vino siciliano che si può fregiare del riconoscimento della Denominazione d’Origine Controllata e Garantita. E’ uno dei vini più celebri dell’isola con, alle spalle, una lunga storia. Nasce nelle terre della Sicilia sud Orientale in provincia di Ragusa, Caltanissetta e Catania. Un territorio da sempre molto vocato per la coltivazione della vite, fin dall’epoca della colonizzazione greca del III secolo a.C. Una tradizione che non sì è mai interrotta nel corso del tempo e che ancora oggi rappresenta un’eccellenza dell’enologia italiana. Il territorio è caratterizzato da un clima caldo e mediterraneo, mitigato dalla brezza marina. I terreni sono piuttosto poveri, ricchi di sabbie e componenti calcaree. Le vigne sono inserite in un bellissimo contesto paesaggistico, ricco di ulivi e alberi di carrubo, che digrada dolcemente verso il mare.

Il vitigno e le caratteristiche:

Il Cerasuolo di Vittoria Docg nasce dall’unione di due vitigni tipici del territorio della Sicilia Orientale, il Nero d’Avola e il Frappato. Il nero d’Avola è il vitigno a bacca rossa più famoso e diffuso in Sicilia e nel territorio delle province di Ragusa, Caltanissetta e Catania si esprime con risultati di vera eccellenza. È caratterizzato da ricchi aromi fruttati, buona struttura, sorso morbido e suadente. Il frappato è un vitigno rosso molto particolare, che dona vini di grande finezza ed eleganza, con delicati aromi floreali e fruttati, corpo medio, tannini lievi e buona acidità. Il blend crea un connubio perfetto di grande armonia e complessità. Il vino ha un colore rubino brillante. Il profilo aromatico è intenso con aromi fragranti di ciliegia, piccoli frutti di bosco e melograno. Al palato ha media struttura, con sorso dinamico, fresco e scorrevole. Il finale è piacevolmente sapido. È un vino rosso siciliano atipico, che spicca soprattutto per eleganza, freschezza e non per potenza e concentrazione.

La Denominazione ed il Consorzio del Cerasuolo di Vittoria:

Il Consorzio di Tutela del Cerasuolo di Vittoria Docg si occupa di tutelare e valorizzare quest’eccellenza dell’enologia siciliana e il bellissimo territorio di provenienza. Attualmente il Consorzio rappresenta circa l’85% dei produttori che operano nell’area della Denominazione.

Il Cerasuolo di Vittoria, già Doc dal 1973, ha ottenuto il riconoscimento della Docg nel 2005. La zona di produzione comprende molti comuni, situati in diverse province della Sicilia Orientale. In provincia di Ragusa: Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Santa Croce Camerina, Vittoria e parte del territorio di Ragusa. In provincia di Caltanissetta: Butera, Gela, Mazzarino, Niscemi e Riesi. In provincia di Catania: Caltagirone, Licodia Eubea e Mazzarrone. Mentre la zona di produzione della versione Classica del Cerasuolo di Vittoria Docg è limitata a un numero minore di comuni. In provincia di Ragusa: Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Santa Croce Camerina e Vittoria; in provincia di Caltanissetta: parte del territorio dei Comuni di Gela e Niscemi; in provincia di Catania: parte del territorio dei Comuni di Caltagirone e Licodia Eubea. La base ampelografica del Cerasuolo di Vittoria Docg è fissata dal disciplinare nel 50/70% di nero d’Avola e 30/50% di frappato. Il titolo alcolometrico minimo richiesto è di 12,50%. Il vino può essere messo in vendita dal 1° giugno dell’anno successivo alla vendemmia.

Temperatura di servizio e abbinamenti: Il Cerasuolo di Vittoria Docg va servito a una temperatura di 16/18° C, in estate può essere gustato anche leggermente più fresco a 14/16 °C. È un vino molto versatile, si abbina molto bene con spiedini e involtini di carnecarni bianche arrosto, tonno, ricciola e pesci importanti cucinati al forno, arrosti di carni bianche e rosse, brasati di manzo, selvaggina minuta allo spiedo e formaggi piccanti stagionati.

Cerasuolo di Vittoria: scheda enologica
Cerasuolo di Vittoria (Vino Rosso)
Versioni: Secco
>< 50-70% Vitigno Nero d’Avola (o Calabrese)
>< 30-50% Vitigno Frappato
=> 13% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Rosso dal colore variabile da rosso ciliegia a violaceo, profumo da floreale a fruttato e dal sapore secco, pieno, morbido e armonico.

Cerasuolo di Vittoria Classico (Vino Rosso Classico)
Versioni: Secco
>< 50-70% Vitigno Nero d’Avola (o Calabrese)
>< 30-50% Vitigno Frappato
=> 13% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Rosso Classico dal colore rosso ciliegia tendente al granato, profumo di ciliegia, che nei vini invecchiati puo’ tendere anche a note sensoriali di prugna secca, cioccolato, cuoio, tabacco, dal sapore secco, pieno, morbido e armonico.

  Marsala: la prima DOC italiana

 Produzione del Marsala

Il Marsala DOC è un vino liquoroso ricco e corposo che si presenta, in base alle uve utilizzate, all’invecchiamento e ad altri fattori, in diverse varianti. Una prima distinzione riguarda il colore e l’uva utilizzata: Il Marsala oro e ambra è prodotto dalle uve pregiate GrilloCatarrattoInzolia e Damaschino e si presenta di colore chiaro, appunto. Per il Marsala rubino, invece, si utilizzano uve a bacca nera (Pignatello, Nero d’Avola e Nerello Mascalese). Inoltre, in base al contenuto zuccherino, il Marsala può essere secco, semisecco o dolce. A seconda delle lavorazioni e dell’invecchiamento si distinguono poi il Marsala Fine, il Marsala Superiore, il Superiore Riserva, il Marsala Vergine (o Soleras) e il Vergine Riserva. La zona di produzione si estende all’intera provincia di Trapani, con l’esclusione delle isole di Favignana e Pantelleria e del Comune di Alcamo.

Il territorio

La Provincia di Trapani (o Libero Consorzio Comunale di Trapani) è la più occidentale tra le province siciliane e occupa quella parte del territorio che culmina nella punta dell’isola che guarda verso ovest. Ad ovest il canale di Sicilia e a nord il Mar Tirreno ne bagnano le coste che da alte e frastagliate diventano basse e sabbiose a sud e verso il capoluogo. Il monte Spalagio, con i suoi 1110 metri primeggia sui monti di Gibellina e sulle altre alture intorno. Le isole Egadi (Favignana, Levanzo, Marettimo) affiorano poco distanti dalla costa ovest. Il comune più popoloso della provincia non è il capoluogo, ma una cittadina di oltre 80 000abitanti il cui porto affaccia sulla costa occidentale; famosa per lo sbarco dei Mille nel 1860, è dal 1987 Città del Vino: è Marsala, la casa del vino Marsala DOC.

La Storia

Quella del vino Marsala è una storia atipica, frutto di una singolare catena di eventi, fatti di affari e commerci. Al centro di questa storia si trova il commerciante inglese John Woodhouse che, nel 1773, dopo essere approdato nel porto di Marsala, si ristorò con il suo equipaggio bevendo il buon vino del luogo. Il vino, che veniva trattato con il metodo di invecchiamento detto perpetuum, piacque all’inglese che decise di portarne qualche botte verso le coste inglesi, dopo aver aggiunto dell’acquavite di vino per preservare il vino nel viaggio. Il successo in Inghilterra fu grande e Woodhouse pensò di tornare in Sicilia per iniziare a produrre lui stesso il vino e fu seguito da altri imprenditori inglesi. Nel 1833Vincenzo Florio fondò le omonime cantine iniziando la produzione di Marsala in concorrenza con gli inglesi. In poco il vino liquoroso siciliano conquistò il mondo e già nel 1931 si iniziò a provvedere a leggi e regole che proteggessero il prodotto e ne circoscrivessero la zona di produzione. Per gli stessi motivi nacque nel 1963 il Consorzio per la tutela del vino Marsala DOC e fu così che nel 1969 il Marsala divenne il primo prodotto italiano riconosciuto come DOC.

Caratteristiche e abbinamenti

Dal giallo dorato all’ambra intenso fino ai riflessi rosso rubino, le sfumature del Marsala sono molte e rispecchiano i suoi differenti sapori. Un vino con personalità, ma vario, che si adatta a diversi momenti e a diversi accostamenti. Ecco allora che un Marsala secco, Superiore o Vergine si fa splendido aperitivo, accompagnando egregiamente formaggi dal gusto deciso come Pecorino o Gorgonzola. Allo stesso modo il Vergine Soleras può essere l’ideale accompagnamento di piatti dal sapore deciso, di pesce, di carne o selvaggina, così come di zuppe. Con il dessert poi il Marsala regala forse il suo aspetto migliore. Sono infine molte le ricette nella gastronomia siciliana in cui il Marsala risulta come ingrediente indispensabile, di carne e di pesce.

Marsala: scheda enologica descrittiva

Vitigni: Grillo (50%) e Catarratto (50%)

Zona di produzione:  Agro marsalese (come da disciplinare 851 del 28/11/1984)

Sistema di allevamento: Spalliera con potatura Guyot

Periodo di vendemmia: Agosto/Settembre

Vinificazione: In vasche di acciaio inox a temperatura controllata (25/26°C); una volta ottenuto il vino base, si esegue la “concia” che consiste nell’aggiunta di alcol etilico di origine vinicola, di mosto cotto e di mistella al prodotto di partenza affinché possa acquisire quella complessità organolettica e sensoriale, tipica del vino Marsala.

Colore: Ambra deciso

Odore: Intenso e dalla grande finezza olfattiva, rilascia particolari sentori di albicocche e fichi secchi, datteri, carruba, a cui si aggiungono ricordi di miele e caramello, per poi proseguire con note di rovere e spezie come la vaniglia, la liquirizia e il cacao.

Sapore: Al palato è pieno, corposo, caldo e avvolgente, con un retrogusto dolce ma non stucchevole, dalla lunga e gradevole persistenza balsamica finale.

Tenore alcolico: 18% vol.

Residuo zuccherino: 100 grammi/litro.

Affinamento in legno: Minimo 2 anni in botti di rovere.

Maturazione in bottiglia: Minimo 3 mesi.

Abbinamenti: Magnifico vino da dessert per accompagnare i dolci secchi e cremosi della pasticceria siciliana; ma si abbina anche molto bene con i formaggi stagionati, la frutta secca e con il cioccolato artigianale di Modica.

Temperatura di servizio: 14/16°C

 

Malvasia delle Lipari:

Produzione

La fama del vino Malvasia risiede indiscutibilmente nelle eccellenti qualità organolettichedel prodotto che a loro volta devono un grande merito alla combinazione di clima, posizione e morfologia delle terre in cui nasce. I vigneti di Malvasia sono distribuiti soprattutto nelle tre isole di Salina, Lipari e Vulcano e sono per la maggior parte piantati su terreni che si estendono dal livello del mare fino ai 400 m di altezza. Proprio in queste zone caratterizzate da elevata pendenza, i vigneti sono coltivati su dei terrazzamenti sorretti a muretti di pietra lavica a secco che oltre ad avere la funzione pratica di mantenimento del terreno e controllo delle acque superficiali, rendono il paesaggio unico al mondo. I suoli su cui sono piantati i vigneti sono di origine vulcanica e sabbiosa, contengono quindi la perfetta quantità di magnesiopotassio e fosforo che conferisce al vino il giusto apporto di dolcezza e acidità. La natura fa il suo gioco ma è ovviamente la mano dell’uomo che contribuisce a un sapore straordinario: l’affinamento del vino previsto è di sette mesi per il passito e sei per il liquoroso e quello normale.

I diversi tipi di Malvasia

Esistono diversi tipi di Malvasia: il disciplinare stabilisce infatti che il vino può essere prodotto anche come passito (denominato dolce naturale) e liquoroso. La variantepassito viene fatta con uve che subiscono un appassimento naturale, ovvero vengono raccolte sovra mature e poi lasciate al sole per 10-20 giorni. Il passito liquoroso, invece, si produce aggiungendo alcool al vino di partenza. Quest’ultima variante raggiunge, come indica il disciplinare fino a 20%, quello passito 18% e quello bianco classico ha una gradazione di 11,5 %.

Dal terreno che circonda i due vulcani di Stromboli e Vulcano e dalle sapienti mani degli uomini che lavorano i suoi frutti nasce la Malvasia, il vino che racchiude in sè tutto il carattere di un popolo e di una terra naturalmente “esplosivi”.

Zona di produzione e storia

Un’antica leggenda narra che Eolo, il dio greco del vento, avesse scelto come dimora un gruppo di isolette vulcaniche poco distanti dalle coste siciliane che proprio a lui devono il nome di Eolie. Quelle sette isolette (Stromboli, Salina, Panarea,Vulcano,Filicudi, Alicudi e Lipari) oggi compongono l’arcipelago detto delle Lipari o Eolie e appartengono alla provincia di Messina.

Le Lipari rappresentano una tra le più ambite mete turistiche in terra sicula per gli straordinari paesaggi naturali, profumati dalla macchia mediterranea e colorati dagli affascinanti fenomeni vulcanici. Proprio in queste isole i Greci piantarono per la prima volta i vitigni di Malvasia che rappresenta ancora uno dei simboli della straordinaria tradizione gastronomica siciliana. Da una cultivar di queste uve (chiamata appunto Malvasia delle Lipari) nacque l’omonimo vino dal sapore dolce e vellutato che chiunque ha scelto almeno una volta nella vita come coronamento di una splendida cena e che vede le sue origini nelle isole Eolie, in quelle terre ventose dove era sovrano il dio Eolo.

Il riconoscimento: la DOC

La Malvasia ha ottenuto la DOC ufficialmente nel gennaio del 1974 ed è stata una delle prime assegnate a prodotti provenienti da terre siciliane. E’ stato detto che il disciplinare prevede che il vino Malvasia delle Lipari possa essere bianco, passito o liquoroso ma le regole sono chiare: in ognuno di questi casi deve essere ottenuto con uve Malvasia di Lipari per una quantità massima di 95% e per un 5–8 % da uve Corinto nero, un altro vitigno di origine greca. Sebbene la Malvasia sia uno dei vini da dessert più amati e diffusi a livello nazionale non sono numerose le cantine che si dedicano alla produzione di un vino di qualità così eccelsa.

Nel calice: caratteristiche organolettiche e abbinamenti

Il colore della Malvasia delle Lipari varia dal giallo all’ambrato passando per il dorato e ha un profumo ricco di sentori dolci di albicocca e miele ma allo stesso tempo freschi di eucalipto. Il sapore è dolce aromatico e diventa più intenso e alcolico nella versione di passito liquoroso. Per godere di tutti gli aromi che la Malvasia regala, è consigliabile degustarlo ad una temperatura di 10 °C e accompagnarlo con confettura di frutta come la cotognata, biscotti secchi soprattutto alla mandorla o nel periodo natalizio vicino ad una fetta di buon panettone artigianale.

Malvasia delle Lipari D.O.C.

Malvasia delle Lipari Bianco (Vino Bianco)
Versioni: Dolce
=< 95% Vitigno Malvasia di Lipari
>< 5-8% Vitigno Corinto Nero
=> 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco dal colore giallo dorato o ambrato, odore aromatico, caratteristico e sapore dolce-aromatico.

Malvasia delle Lipari Passito (Vino Bianco Passito)
Versioni: Dolce
=< 95% Vitigno Malvasia di Lipari
>< 5-8% Vitigno Corinto Nero
=> 18% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco Passito dal colore giallo dorato o ambrato, odore aromatico, caratteristico e sapore dolce-aromatico.

Malvasia delle Lipari Liquoroso (Vino Bianco Liquoroso)
Versioni: Dolce
=< 95% Vitigno Malvasia di Lipari
>< 5-8% Vitigno Corinto Nero
=> 20% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco Liquoroso dal colore giallo dorato o ambrato, odore aromatico, caratteristico e sapore dolce-aromatico.

Ecco alcune schede enologiche descrittive dei vini più conosciuti della Sicilia.

Contessa Entellina D.O.C.

Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Contessa Entellina. L’area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Contessa Entellina si estende sulle colline della Valle del Belice, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.La Zona di Produzione del Vino DOC Contessa Entellina è localizzata in: provincia di Palermo e comprende il territorio del comune di Contessa Entellina.

Contessa Entellina DOC

  • Contessa Entellina Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Inzolia (o Ansonica)
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdolini, odore delicato, fruttato, caratteristico e sapore secco, vivace, fresco.


  • => 85% Vitigno Grecanico
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdolini, odore delicato, caratteristico e sapore secco, fresc
  • Contessa Entellina Inzolia (o Ansonica) (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Inzolia (o Ansonica)
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, fruttato, caratteristico e sapore secco, pieno, morbido, armonico.

  • Contessa Entellina Catarratto (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Catarratto
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdolini, odore delicato, caratteristico e sapore asciutto, fresco.

  • Contessa Entellina Fiano (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Fiano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdolini, odore delicato, fruttato e sapore secco, fresco.

  • Contessa Entellina Viognier (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Viognier
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdolini, odore fruttato, caratteristico e sapore secco, armonico.

  • Contessa Entellina (con menzione di 2 vitigni)  (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni Chardonnay, Grecanico, Sauvignon, Ansonica, Catarratto, Fiano, Viognier. Vino ottenuto dalla combinazione di 2 vitigni tra quelli indicati, dei quali la parte minoritaria deve essere di almeno il 15%.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore fruttato e sapore secco, armonico.

  • Contessa Entellina Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Nero d’Avola (o Calabrese) e Syrah, da soli o congiuntamente;
  • =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, talvolta con riflessi granato specie se invecchiato, odore vinoso, caratteristico, intenso e sapore asciutto, vellutato.

  • Contessa Entellina Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Nero d’Avola (o Calabrese) e Syrah, da soli o congiuntamente;
  • =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tendente al granato, odore caratteristico, intenso e sapore asciutto, corposo, vellutato, talvolta con piacevole retrogusto amarognolo.

  • Contessa Entellina Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Nero d’Avola (o Calabrese) e Syrah, da soli o congiuntamente;
  • =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosato dal colore rosa talvolta con riflessi aranciati, odore fine, caratteristico, intenso e sapore asciutto, fragrante, vellutato.

  • Contessa Entellina Nero d’Avola (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Nero d’Avola
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal rosso rubino, talvolta con riflessi granati se invecchiato, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto, vellutato.

  • Contessa Entellina Syrah (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Syrah
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, talvolta con riflessi granati se invecchiato, odore caratteristico, intenso e sapore asciutto, rotondo, armonico.

  • Contessa Entellina Cabertnet Sauvignon (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Cabertnet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, gradevole, intenso e sapore asciutto, rotondo, armonico.



  • Contessa Entellina (con menzione di 2 vitigni)  (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni Nero d’Avola, Syrah, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero e Merlot. Vino ottenuto dalla combinazione di 2 vitigni tra quelli indicati, dei quali la parte minoritaria deve essere di almeno il 15%.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore gradevole e sapore secco, armonico.

  • Contessa Entellina Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 50% Vitigno Inzolia (o Ansonica)
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal colore giallo paglierino carico tendente al dorato, odore gradevole, profumato e sapore dal secco al dolce, morbido, vellutato.

Etna D.O.C.
Etna Bianco (Vino Bianco)
Versioni: Secco
=> 60% Vitigno Carricante
=< 40% Vitigni Catarratto Bianco Comune o Catarratto Bianco Lucido.
=> 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco dal colore giallo paglierino, talvolta con leggeri riflessi dorati, odore delicato, caratteristico e sapore secco, fresco, armonico.

Etna Superiore (Vino Bianco Superiore)
Versioni: Secco
=> 80% Vitigno Carricante
=< 20% Vitigni Trebbiano, Minnella Bianca e altre Uve a bacca bianca non aromatiche prodotte da altri Vitigni coltivati nella regione Sicilia
=> 12% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco Superiore dal colore giallo paglierino molto scarico con riflessi verdolini, odore delicato, caratteristico e sapore secco, fresco, armonico, morbido.

Etna Rosso (Vino Rosso)
Versioni: Secco
=> 80% Vitigno Nerello Mascalese
=< 20% Vitigni Nerello Mantellato (o Nerello Cappuccio)
=< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore intenso, caratteristico e sapore secco, caldo robusto, pieno, armonico.

Etna Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
Versioni: Secco
=> 80% Vitigno Nerello Mascalese
=< 20% Vitigni Nerello Mantellato (o Nerello Cappuccio)
=< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 13% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino con riflessi granato con l’invecchiamento, odore intenso, caratteristico e sapore secco, caldo robusto, pieno, armonico.

Etna Rosato (Vino Rosato)
Versioni: Secco
=> 80% Vitigno Nerello Mascalese
=< 20% Vitigni Nerello Mantellato (o Nerello Cappuccio)
=< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Rosso dal colore rosa tendente al rubino, odore intenso, caratteristico e sapore secco, armonico.

Etna Spumante Bianco (vinificazione in Bianco delle uve nere) (Vino Bianco Spumante)
Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
=> 60% Vitigno Nerello Mascalese
=< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 11% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco Spumante dal colore giallo paglierino scarico, con riflessi dorati con l’invecchiamento, odore intenso e caratteristico, con delicato sentore di lievito sapore pieno, armonico, di buona persistenza, da brut a extradry

Etna Spumante Rosato (Vino Rosato Spumante)
Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
=> 60% Vitigno Nerello Mascalese
=< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 11% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Rosato Spumante dal colore rosa scarico con riflessi rubino con l’invecchiamento con l’invecchiamento, odore intenso e caratteristico, con delicato sentore di lievito sapore pieno, armonico, di buona persistenza, da brut a extradry.
Alcamo e Alcamo Classico e alcune DOC Alcamo
Alcamo Bianco (Vino Bianco)
Versioni: Secco
=> 60% Vitigno Catarratto
=< 40% Vitigni Ansonica (o Inzolia), Grillo, Grecanico, Chardonnay, Muller Thurgau e Sauvignon, da soli o congiuntamente.
=< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 11% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu’ o meno carico, talvolta con riflessi verdolini, odore vinoso, intenso, fruttato, armonico e sapore asciutto, fresco, equilibrato.
Alcamo Classico (Vino Bianco Classico)
Versioni: Secco
=> 80% Vitigni Catarratto Bianco Comune e Catarratto Bianco Lucido, da soli o congiuntamente;
=< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco Classico dal colore giallo paglierino piu’ o meno carico, odore fragrante, fruttato, con sentori vegetali e sapore gradevole, con retrogusto amarognolo, strutturato.
Alcamo Rosso
=> 60% Vitigno Calabrese (o Nero d’Avola)
=< 40% Vitigni Frappato, Sangiovese, Perricone, Cabernet Sauvignon, Merlot o Syrah, da soli o congiuntamente.
=< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Rosso dal colore rosso rubino piu’ o meno intenso, odore speziato, fruttato, caratteristico e sapore asciutto, armonico, pieno.
Alcamo Ansonica (o Inzolia) (Vino Bianco)
Versioni: Secco
=> 85% Vitigno Ansonica (o Inzolia)
=< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 11% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco dal colore giallo  paglierino piu’ o meno carico, odore intenso, fruttato e sapore morbido, equilibrato.

Alcamo Grillo (Vino Bianco)
Versioni: Secco
=> 85% Vitigno Grillo
=< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu’ o meno carico, odore tipico, con sentori fruttati, con note vegetali e sapore asciutto, fresco, equilibrato.

Alcamo Grecanico (Vino Bianco)
Versioni: Secco
=> 85% Vitigno Grecanico
=< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
=> 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu’ o meno carico, odore delicato, fruttato, gradevole e sapore secco, tipico, fresco.
Moscato di Noto D.O.C.
Moscato di Noto (Vino Bianco Moscato)
Versioni: Secco
= 100% Vitigno Moscato Bianco
=> 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco dal colore variabile dal giallo dorato più o meno intenso all’ambrato, odore caratteristico, fragrante di Moscato e sapore aromatico, caratteristico di Moscato.

Moscato di Noto Spumante (Vino Bianco Moscato Spumante)
Versioni: Spumante Doux
= 100% Vitigno Moscato Bianco
=> 13% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino o giallo dorato tenue, odore caratteristico di Moscato e sapore delicatamente dolce, aromatico di Moscato.

Moscato di Noto Liquoroso (Vino Bianco Moscato Liquoroso)
Versioni: Dolce
= 100% Vitigno Moscato Bianco
=> 21% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco dal colore giallo dorato più o meno intenso, odore delicato, fragrante di Moscato e sapore dolce, gradevole, caldo, vellutato.

Moscato Passito di Noto (o Passito di Noto) (Vino Bianco Moscato Passito)
Versioni: Dolce
= 100% Vitigno Moscato Bianco
=> 21% Vol. Titolo alcolometrico
Vino Bianco dal colore giallo dorato più o meno intenso, odore delicato, fragrante di Moscato e sapore dolce, gradevole, aromatico.

SITOGRAFIA:

lorenzovinci.it, wikipedia, assovini,it